venerdì 25 maggio 2018

La vera storia del curry

Buona sera ragazze ben tornate nel mio blog sono le ore 00.18 non riesco a dormire, allora ho detto perché non scrivere un articolo nel mio blog? E ben si parliamo della vera storia del curry:

La vera storia del curry, piatto simbolo dell’India che però indiano non è. Per capirle le origini bisogna andare a Birmingham, o a Bangkok. Ma a Milano ha aperto un nuovo ristorante, contemporaneo.




Questo articolo avrebbe potuto intitolarsi: tutto quello che avreste voluto sapere sul curry, e che non dovreste chiedere ad un indiano – perché lui, non ne sa nulla. Sfatiamo un mito.
La cucina indiana che conosci, non esiste. Se dico curry a noi vengono in mente bustine di spezie giallastre e stufati di carne o verdura, serviti con del riso bianco. Tutti curry, indistintamente – come se trofie al pesto e rigatoni all’amatriciana fossero semplicemente “pasta”. Ma non è solo questo. Il curry non solo non è una ricetta indiana, non è neppure una parola in lingua hindi.
I samosa sono arrivati in India dal Medio Oriente, il riso biryani dalla Persia qualche secolo fa, il vindaloo è portoghese, nato come adattamento della carne “de vinha d’alhos” e cucinata nella zona di Goa nelle colonie. Il chai, sì, proprio quello del Chai Latte di Starbucks, si è diffuso in India dopo che gli inglesi importarono dalla Cina le coltivazioni di tè e le incentivarono per assicurarsi una fornitura costante e controllabile.
Ma quella del curry è una storia moderna e non solo frutto di influenze che si perdono oramai nella notte nei tempi come è per noi il pomodoro. Parliamo di piatti popolarissimi, in tutto il mondo, come il Chicken Tikka Masala o il curry appunto che non sono indiani, ma sono nati invece in Inghilterra nello scorso secolo. Curry è una parola inglese, traslitterazione di parole hindi il cui suono sembrava “curry” e diventati i piatti che conosciamo grazie al Regno Unito.

La nascita del curry


La cucina indiana usa diverse spezie, come curcuma, zenzero, coriandolo, chiodo di garofano, pepe etc e le combina fra loro ricetta dopo ricetta. Usa erbe fresche e altre spezie essiccate a seconda dei piatti, un po’ come noi siamo basilico, o prezzemolo o rosmarino oppure origano. Al mercato all’estero però troviamo cose meravigliose come “mix italiano” di erbe e aglio per condire “pasta, arrosti o frittate”. Ecco il curry è nato così, come polvere di spezie trasportabile fino in Europa, aggiunta a casaccio nei tipici piatti inglesi, come gli stufati, o usata dagli immigrati arrivati da India, Bangladesh, Pakistan e altre colonie.

A lezione di curry da Gaggan Anand

Lo chef indiano Gaggan Anand a Bangkok ha appena conquistato due stelle Michelin, dopo aver tenuto duro sul podio come migliore ristorante nella classifica degli Asia’s Best 50 Restaurants per tre anni di fila dal 2015.  Gaggan Anand porta la cucina indiana ad un livello contemporaneo, con tecniche molecolari, con un menù degustazione lungo 25 assaggi descritti solo da un emoji, da mangiare quasi tutti con le mani e che ribaltano il concetto di cucina indiana conosciuto ai più, ossia quelle delle ricette nate dalla commistione con inglesi e portoghesi.  “Voglio dimostrare al mondo che non esiste quello che chiamate curry. Esistono solo le foglie di curry, con il loro sapore, ma il curry è un’idea completamente inglese” spiega servendo un piatto provocatorio come “I want my curry!”.
Per mangiare la cucina indiana oggi c’è un luogo speciale (oltre l’India): Birmingham. In Inghilterra, è Birmingham la capitale del curry. La città ha la più alta concentrazione di immigrati del Regno Unito e un intero quartiere che assomiglia a Bollywood più che ai sobborghi di un film di Ken Loach. Qui la ricetta tradizionale si chiama Balti ed è un piatto degli anni Settanta creato dagli chef bengalesi con la modernizzazione delle tecniche di cottura, per incontrare i gusti e i ritmi occidentali. La cosa più vicina a quello che conosciamo oggi, e la più lontana dalla cucina della vera India.

A Milano: Cittamani

Ha aperto a Milano un nuovo ristorante indiano, Cittamani, della celebrity chef indiana Ritu Dalmia. Nulla dal sapore di verace trattoria etnica, bensì un ristorante contemporaneo, modaiolo dove i sapori della cucina indiana si fondono con quelli italiani. Per fare una vera esperienza fatevi consigliare i piatti più tradizionali come la  carne cotta nel forno tandoori, il pane naan etc. A pranzo ci si diverte con proposte di menù a buon prezzo. Naan, i Tiffin box, la lunch box di Mumbai con ricette che cambiano ogni giorno, il piatto unico o un Dosa servito con accompagnamento di chutney e dessert.
Ragazze l articolo è  finito  il prossomo articolo vi parlerò  delle proprieta' del curry e altro vi daro' anche una ricettina .Vi auguro una buona notte al prossimo articolo.









2 commenti:

  1. Adoro le spezie, devo assolutamente provare la curcuma :)

    RispondiElimina
  2. Grandi informazioni sul curry...grazie ;) attendo la ricetta

    RispondiElimina

Stelline speziate

 Stelline speziate Eccovi un'altra ricetta di biscotti.... le stelline speziate. Stelline speziate Ingredienti 250 g di farina 00 40 g d...